Il Rapporto Brundtland e lo Sviluppo Sostenibile

Nel 1987, è stato presentato il rapporto "Il futuro di tutti noi", noto come "rapporto Brundtland", elaborato dalla commissione mondiale su ambiente e sviluppo presieduta da Gro Harlem Brundtland. Questo rapporto ha introdotto una definizione celebre e ancora attuale dello sviluppo sostenibile: "Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri."

Questa definizione di sintesi racchiude un'idea fondamentale: le nostre azioni attuali devono considerare il futuro delle prossime generazioni, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Il nostro modello di sviluppo attuale è diventato insostenibile e richiede modifiche immediate prima che sia troppo tardi. Dobbiamo essere disposti a mettere in discussione il nostro stile di vita e il nostro modo di produrre e consumare.

L'Agenda 2030 e la Sostenibilità Integrata

Nel 2015, i Paesi dell'ONU, compresa l'Italia, hanno sottoscritto l'Agenda 2030 impegnandosi a prendere azioni concrete per raggiungere i 17 obiettivi e i 169 traguardi definiti nell'Agenda stessa. Con questo impegno, si è superata definitivamente l'idea che la sostenibilità sia unicamente ambientale, ampliando la visione a una prospettiva integrata che considera anche gli aspetti economici e sociali.

Questa nuova visione della sostenibilità richiede un approccio olistico e interconnesso, in cui le dimensioni ambientali, economiche e sociali si influenzano reciprocamente. È necessario adottare politiche e pratiche che tengano conto delle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie necessità.

In sintesi, il rapporto Brundtland ha introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, evidenziando la necessità di considerare il futuro nel prendere decisioni attuali. L'Agenda 2030 ha poi ampliato questa prospettiva, includendo gli aspetti economici e sociali, e ha sottolineato l'importanza di un approccio integrato per affrontare le sfide della sostenibilità.

Strategie per lo Sviluppo Sostenibile in Italia

Nel 2017, l'Italia ha adottato una propria Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, al fine di perseguire in modo efficace gli obiettivi e le mete globali. La strategia italiana si basa su cinque aree tematiche chiamate le "5 P": Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Questi ambiti rappresentano scelte e obiettivi strategici nazionali.

Inoltre, riconoscendo che lo sviluppo sostenibile richiede azioni concrete a livello locale, è stato richiesto a ciascuna regione italiana di sviluppare una propria Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile. Questa strategia regionale definisce obiettivi, azioni e indicatori coerenti con la Strategia nazionale, delineando il contributo specifico della regione nel raggiungimento degli obiettivi complessivi.

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha avviato il processo di redazione della propria Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile attraverso la costituzione di una Governance del processo. La Cabina di regia, composta dai dirigenti apicali delle direzioni centrali e degli enti regionali, insieme al direttore generale dell'ARPA, si occupa della gestione del processo, mentre la Direzione centrale difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile svolge il ruolo di segreteria.

Un Gruppo di lavoro interdirezionale è stato istituito con il compito di identificare obiettivi, misure, azioni e strumenti più adatti da proporre alla Giunta regionale per supportare la redazione della Strategia regionale e la sua attuazione sia all'interno dell'Amministrazione regionale che presso tutti gli enti pubblici regionali.

Per garantire un supporto tecnico e scientifico, sono stati coinvolti altri attori del territorio fin dall'inizio del processo. Le Università di Udine e Trieste si sono occupate della redazione del rapporto, mentre l'ARPA Fvg ha fornito supporto analizzando le azioni dell'amministrazione regionale per lo sviluppo sostenibile. APE Fvg ha gestito la consultazione pubblica, che è stata avviata il 15 gennaio 2020 tramite un questionario online chiamato "Progettiamo insieme". Questa consultazione ha raccolto oltre 4.000 risposte dai cittadini del Friuli Venezia Giulia sui temi dello sviluppo sostenibile. Inoltre, sono state coinvolte le amministrazioni locali e le imprese regionali attraverso una consultazione dedicata sugli stessi temi.

Obiettivi della Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile

Il Rapporto di posizionamento evidenzia i punti di forza del Friuli Venezia Giulia rispetto al resto d'Italia, ma sottolinea anche le criticità da affrontare. Per superare queste lacune, è necessario sviluppare politiche e azioni efficaci che possano colmare tali svantaggi.

Una volta definito il posizionamento della regione rispetto agli indicatori identificati, l'obiettivo è redigere una Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Questa strategia dovrà declinare gli obiettivi e i traguardi dell'Agenda 2030 sul territorio regionale, coordinandoli con le cinque "P" della Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Saranno stabiliti obiettivi specifici di sviluppo sostenibile a livello regionale, e verrà istituito un sistema di monitoraggio e revisione adeguato durante l'attuazione della Strategia.

Questo processo dovrà essere strettamente coordinato con altri processi di programmazione in corso, sia a breve termine come la programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali dell'Unione Europea, sia a lungo termine come il pacchetto del Green Deal europeo, che mira a raggiungere l'obiettivo ambizioso di neutralità climatica entro il 2050.

Partecipazione di attori territoriali nello sviluppo sostenibile

È evidente che il cambiamento necessario coinvolga non solo le amministrazioni pubbliche e le istituzioni, ma anche altri attori del territorio come imprese, cittadini, associazioni, mondo del lavoro, volontariato, ricerca e formazione. In un momento delicato come quello attuale, segnato dall'emergenza epidemiologica, crediamo che la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, il progetto Nipoti e le azioni di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici possano fornire un contributo significativo al Friuli Venezia Giulia in termini di sviluppo e crescita.

Questa strategia rappresenta una sorta di rinascita che si basa su una pianificazione pluriennale e di ampio respiro, che mira a conciliare il progresso economico con la conservazione e la salvaguardia della natura.

L'auspicio è che i dati e le analisi pubblicate in queste pagine costituiscano una solida base su cui costruire un percorso concreto per condurre la nostra comunità regionale verso un modello di sviluppo sostenibile, a lungo termine, per l'ambiente, l'economia e la società, sia nel presente che nel futuro.